Da San Vitale al Mare Adriatico, a bordo del SUV tedesco più minimalista e sorprendente di sempre
Chi lo dice che elettrico fa rima solo con metropoli, colonnine e ansia da autonomia? Prova tu a infilarti nei vicoli di Ravenna, città che è stata capitale per tre epoche storiche, con qualcosa di più grosso di un monopattino e vedere come te la cavi. Spoiler: con Opel Frontera Electric, te la cavi da Dio.
La nuova Frontera non è solo un SUV elettrico. È una dichiarazione di intenti, un “levatevi tutti” alle chiacchiere da bar sulle auto a pile. La guidi come fosse una segmento C compatta, ci carichi roba come fosse un furgone e, intanto, ti godi la vista dei mosaici dorati di Galla Placidia mentre il tuo sedile Intelli-Seat ti coccola la spina dorsale come un fisioterapista tedesco.
🔁 1. Da San Vitale a Dante, passando per 1.600 litri di spazio
A Ravenna non si cammina: si galleggia. Oro, cupole, abside, bizantini ovunque. Eppure la vera sorpresa, stavolta, è il silenzio con cui Opel Frontera ti ci porta dentro. Nessun rombo, solo la tua playlist preferita e quella plancia detox che sembra rubata a uno studio zen nordico. Minimalismo estremo, ma anche cervello tedesco sotto pelle: tunnel centrale compatto, freno elettronico automatico, infotainment pulito come un monastero shintoista.
A bordo: 460 litri di bagagliaio (che diventano 1.600), sedili anteriori pensati per chi fa chilometri veri e materiali riciclati ovunque. Ma mica roba da hippy: accattivante, cucito, sagomato. Il Frontera non si vergogna di essere green, anzi, lo fa con eleganza teutonica e zero smancerie.
🔋 2. Carica a Marina di Ravenna, cervello in modalità relax
Arrivi al MAS – Museo delle Attività Subacquee, ti fermi a respirare l’Adriatico e lasci Opel Frontera a ricaricare. Sì, perché in 20 minuti sei dal centro alla spiaggia, e nel mentre ti sei pure goduto l’aria condizionata preimpostata da app.
Nel mentre, zero emissioni, zero ansie, zero sbatti.
E se la colonnina è occupata? Nessun problema: hai autonomia per esplorare Poffabbro, Clauzetto e risalire i colli della storia. Frontera Electric non è un’auto da fighetti, è un’auto da viaggiatori col cervello acceso.
🧠 3. German DNA, italian soul
Il vero plus? Non è solo l’efficienza: è l’equilibrio. Frontera Electric riesce a essere tedesca nell’efficienza, italiana nello stile, globale nella sostenibilità.
Il 95% dei materiali è riciclabile, l’85% riutilizzabile. Non è una macchina: è una missione culturale con le ruote.
Conclusione: altro che citycar elettrica.
Con Opel Frontera Electric fai un giro nei secoli, nei musei, nel futuro. E ci arrivi senza una goccia di benzina, senza stress e con l’aria condizionata già attiva prima ancora di salire.
Un SUV compatto che non ha bisogno di urlare per farsi notare. Ma che, se servisse, saprebbe anche ringhiare con eleganza. 🧩⚡



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