Dal 10 al 12 aprile 2025, il cuore pulsante della Giordania si è trasformato in un’arena infuocata, dove i migliori piloti del mondo si sono dati battaglia sotto un sole implacabile, tra rocce millenarie e dune dorate. La sesta edizione della Jordan Baja non è stata solo una gara: è stata un’odissea di sabbia, adrenalina e colpi di scena degni di un film d’azione 🎬🔥.
La seconda tappa del FIA World Baja Cup e del Middle East Baja Cup ha acceso i riflettori su una delle competizioni off-road più suggestive al mondo, ambientata tra le straordinarie terre di Aqaba e Wadi Rum, patrimonio naturale che mescola la brutalità del deserto alla bellezza selvaggia e incontaminata. E quest’anno, il copione ha regalato colpi di scena che nessuno avrebbe potuto prevedere.
🏆 La Vittoria Inattesa: Yacopini scrive la storia
Il protagonista assoluto è stato Juan Cruz Yacopini, giovane talento argentino, che al volante del suo Toyota Hilux T1+ha centrato la sua prima vittoria assoluta in una gara valida per il mondiale. Al suo fianco, il navigatore spagnolo Daniel Oliveras, esperto e determinato, che ha saputo guidarlo con precisione millimetrica attraverso le insidie del tracciato.
Eppure, il loro trionfo è arrivato solo dopo un colpo di scena drammatico: il saudita Yazeed Al-Rajhi, leader indiscusso della corsa fino all’ultima speciale, è stato costretto al ritiro a causa di un violento incidente con un masso nascosto sotto la sabbia. Una roccia traditrice, invisibile ma letale, ha strappato il successo dalle sue mani e spalancato le porte della gloria al duo Yacopini-Oliveras 🪨🚗💥.
“Una vittoria nata dalla costanza, dalla concentrazione e da una strategia impeccabile”, hanno dichiarato a fine gara, visibilmente emozionati e ancora coperti di polvere e sudore.
🏁 Challenger: dominio qatariota
Se la classe Ultimate ha visto una svolta drammatica, la categoria Challenger ha avuto un dominatore chiaro fin dal primo chilometro: il qatariota Abdulaziz Al-Kuwari, affiancato dal co-pilota spagnolo Oriol Mena, ha conquistato sia la speciale conclusiva sia la vetta della classifica generale di categoria, chiudendo addirittura secondo assoluto dietro Yacopini.
Una prestazione pulita, solida, da manuale. Al-Kuwari ha tenuto alta la pressione per tutta la durata della gara, approfittando anche dei problemi meccanici che hanno rallentato Khalifa Saleh Al-Attiyah, terzo al traguardo nonostante una partenza aggressiva.
🏍️ Due ruote nel vento: Al-Balooshi imprendibile
Tra le moto, il nome che ha risuonato tra le valli di Wadi Rum è stato quello di Mohammed Al-Balooshi 🇦🇪. L’emiratino ha guidato la sua Husqvarna RR 450 come se fosse un’estensione del suo corpo, affrontando ogni curva, ogni duna e ogni ostacolo con la freddezza di un veterano.
Ha tagliato il traguardo con un tempo totale di 7 ore, 53 minuti e 52 secondi, lasciando gli inseguitori a mangiare polvere – letteralmente. Al secondo posto si è classificato Rafic Eid, seguito da Philip Horlemann su KTM. Un podio che ha premiato tecnica, strategia e nervi saldi.
🚦 Un percorso da leggenda
La Jordan Baja non è solo una gara: è una sfida all’essenza stessa della guida. Il percorso si è sviluppato su due tappe principali, con una speciale di apertura e due durissime giornate di navigazione estrema tra le rocce del deserto e le insidiose piste sabbiose.
I 25 equipaggi iscritti (13 nella FIA World Cup e 10 nel campionato Middle East) hanno dovuto fare i conti con:
- temperature superiori ai 35°C 🌡️
- passaggi tecnici tra canyon e formazioni rocciose
- tratti sabbiosi che mettevano alla prova anche i mezzi più preparati
Ogni curva nascondeva una sorpresa. Ogni tratto rettilineo poteva celare una trappola. La natura qui non è spettatrice: è protagonista. E spesso, è spietata.
👀 Sguardo al futuro: prossima tappa Grecia
Chiusa la parentesi giordana, i team guardano ora alla Baja Greece, prevista dal 29 maggio al 1° giugno. Il campionato entra nel vivo e ogni punto diventa cruciale. I protagonisti emersi nel deserto dovranno confermarsi anche sulle piste europee, dove il terreno cambia ma la pressione resta altissima.
🔥 Conclusione: quando il deserto decide
La Jordan Baja 2025 ha ricordato a tutti che nelle gare off-road, nulla è scontato. Si può dominare una gara per 500 chilometri e perderla all’ultimo secondo. Ma si può anche inseguire, crederci e poi trionfare, come hanno fatto Yacopini e Oliveras.
In questo mondo, il cronometro è spietato, il terreno ingannevole e la gloria dura il tempo di un tramonto tra le dune. Ma per chi riesce a domare il deserto, anche solo per un giorno, quella gloria vale ogni sacrificio. 🌅🏆




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