Una volta c’era il rosso Ferrari. Il blu Lancia. Il verde inglese da far tremare le coronarie di un lord. Oggi? Oggi apri il cofano e non trovi il motore, ma il vuoto cosmico del coraggio. Perché signore e signori, siamo ufficialmente entrati nell’era del funerale cromatico su quattro ruote. Siamo nel 2025, e il colore sulle auto è morto. Ammazzato da Excel, dalla paura di sbagliare e da un mondo che ha deciso di spegnere il sole. ☠️
📉 I NUMERI NON MENTONO. E FANNO VENIRE IL VOLTASTOMACO
Secondo i dati più aggiornati, in Italia quasi l’80% delle auto nuove vendute nel 2024 erano di colore neutro:
- Grigio metallizzato: 35,3%
- Nero: 22,8%
- Bianco: 20,9%
Il resto? Una manciata di blu flosci, qualche rosso che sembra vergognarsi di esistere, due beige da barista pensionato, e fine della storia. Addio gialli, verdi, arancioni. Addio personalità. Addio anima. Le strade sembrano sfilate di elettrodomestici col volante. 😵💫
🧠 PERCHE’ È SUCCESSO? ECCO CHI HA SPENTO LA LUCE
1. 🪙 IL FETICCIO DELLA RIVENDIBILITÀ
Lo sentiamo dire ovunque: “Meglio grigia, così la rivendi”. E così la gente compra l’auto come si comprerebbe un frigorifero. Senza emozione, senza passione. Solo numeri. E quando tutto è ridotto al valore residuo, la libertà cromatica muore sotto un grafico di Excel. 🤓📊
2. 💸 I COLORI COSTANO. E PURE TROPPO.
Le Case auto ti danno 3 colori “gratis”: bianco triste, grigio topo e nero lavagnetta. Se vuoi un bel rosso? 1.000 euro. Un blu perlato? 1.300 euro. Praticamente ti vendono l’arcobaleno a rate, come fosse un optional da re. E ovviamente, chi compra un’utilitaria a rate non ci pensa nemmeno. Meglio neutra e invisibile.
3. ⚡ ELETTRICHE = FREDDO CROMATICO
Benvenuti nell’era della batteria e della monocromia. Tesla ha sdoganato l’auto grigia opaca con interni da sala operatoria, e tutti gli altri le sono andati dietro come pecore nel silenzio della noia. L’elettrico è la rivoluzione? Forse. Ma è anche l’apocalisse della fantasia.
Nessuno osa. Nessuno rompe. Nessuno osa rompere. 🙄🔌
🏁 IL PARADOSSO DEL DESIGN
E qui arriva il capolavoro dell’assurdo: mai come oggi le auto sono progettate con linee aggressive, aerodinamiche scolpite, fari minacciosi, e poi? Verniciate come un condizionatore. Hai una Cupra col muso da squalo e… la fai grigia. Hai una Giulia Quadrifoglio con 510 cavalli e… la fai nera. Ma siete impazziti? È come tatuarsi un dragone sul petto e poi indossare il dolcevita. 😤🔥
🎯 C’È QUALCHE RIBELLE LÀ FUORI?
Per fortuna, qualche pazzo ancora esiste. Jeep osa coi verdi e gli arancioni. Citroën butta lì qualche accento fluo. Cupra ci prova col rame. Ma sono eccezioni in un oceano grigio. E i marchi? Se ne lavano le mani: “Il mercato chiede quello”. Ma se nessuno offre altro, come può cambiare qualcosa?
🙋♂️ VOGLIAMO IL COLORE DI NUOVO!
Ricordate le strade negli anni ‘70? Arancio. Verde bottiglia. Blu elettrico. Giallo pastello. Ogni auto raccontava una storia, anche se era una Panda. Oggi è tutto uniforme, tutto uguale, tutto grigio come il cielo di novembre.
Dove sono finiti i pazzi? I creativi? I folli che ordinano una Clio fucsia senza curarsi della rivendibilità? 🤯🌈
📍 CONCLUSIONE: LA MACCHINA È UN’ESTENSIONE DELL’ANIMA. OGGI, SEMBRA ABBIAMO TUTTI L’ANIMA SPENTA.
Quello che guidi dice chi sei. O almeno, così era una volta. Oggi dice solo che hai fatto due conti e hai scelto la via meno costosa. Ma non la più giusta.
Abbiamo trasformato l’auto in un bene triste, neutro, freddo. Ma non è troppo tardi per rimettere un po’ di fuoco in garage. Un po’ di follia. Un po’ di… colore.
Perché la macchina non è solo trasporto. È carattere, identità, passione. E se continuiamo così, la perderemo per sempre. 🧨💔
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